TU SCENDI DALLE STELLE
Il più famoso canto italiano "Tu scendi dalla stelle" nacque più di 250 anni fa in Campania da Sant'Alfonso Maria dè Liguori.
Il compositore della celebre canzone, nel dicembre dell'anno 1754 si trovava a Nola, in provincia di Napoli, dove era stato chiamato a predicare la novena di Natale, e proprio lì ideò la canzone e la scrisse.
Era ospite nella casa dei signori Zambarelli, i quali, seguendo l'usanza, avevano allestito un presepe nel salotto della loro abitazione.
Nelle viuzze di Nola di sentiva il profumo delle arance e crepitavano i "botti", fra le grida spensierate dei ragazzi. Dalla casa dove era ospite si poteva vedere il Vesuvio, fumante e leggermente coperto di neve. In quella scenografia particolare gli fluirono alcune strofe, e così Santo Alfonso pensò di esprimere i più spontanei sentimenti dell'animo popolare sul Natale.
Oltre alle parole improvvisò anche la melodia, che fissò su un pezzetto di carta. Nessuno avrebbe mai intuito un così spiccato senso poetico in quel predicatore di mezza età, abituato a una vita ascetica e molto austera. Ma, da buon napoletano, era "tutto cuore", ed era convinto che non sono le cognizioni ma gli affetti che uniscono a Dio.
La sera di Natale, salito sul pulpito, intonò la sua canzoncina fra lo stupore dei fedeli. Ma una volta che la messa era finita e i fedeli uscirono dalla chiesa, avendo afferrato al volo il motivo, iniziarono a fischiettarlo per le vie della città. Così l'anno dopo la canzone fu data alle stampe a Napoli.
Nell'anno 1769 fu ritoccata ed inserita nella raccolta delle canzoncine spirituali e tutt'ora viene cantata.

L'AUTORE DELLA CANZONE
Santo Alfonso era un teologo e un predicatore. Era nato nel 1696 a Marianella, in provincia di Napoli, ed ebbe il merito di fondare la congregazione del Santissimo Redentore, i cui componenti erano chiamati "redentoristi" o anche detti "liquorini". La loro missione era quella di dedicarsi ai più poveri e gli abbandonati.
Fu sostenitore della teoria morale del "probabilismo", che fu avversata all'inizio perché sembrava troppo indulgente. Ma in seguito si diffuse tra i moralisti cattolici ed ebbe anche l'approvazione da parte della Chiesa nel 1831.
Santo Alfonso morì a Pagani, in provincia di Salerno, nel 1787.

 

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